venerdì 23 novembre 2012

un dolce che viene da lontano




Nella Romania dell’est, anni or sono, un pasticcere una torta inventò.
E venne la moglie del pasticcere che chiese la ricetta della torta che egli inventò.
E poi la moglie del pasticcere, fornì alla zia la ricetta della torta che suo marito inventò
E quindi la zia rivelò all’amica la ricetta della nipote il cui marito, pasticcere, in Romania la sua torta inventò.
E poi la parrucchiera volle la ricetta dall’amica della zia della moglie del pasticcere che in Romania la sua torta inventò.
E poi fu riferita a una cliente della parrucchiera dell’amica della zia della moglie del pasticcere che in Romania la sua torta inventò.
E quindi la cliente della parrucchiera se ne andò in Canada e aprì un blog in cui mise la ricetta della parrucchiera dell’amica della zia della moglie del pasticcere che in Romania la sua torta inventò.
Poi Adriana di Coquinaria, vide la ricetta sul blog canadese della sua amica, che era cliente della parrucchiera dell’amica della zia della moglie del pasticcere che in Romania la sua torta inventò.
Ed improvvisamente in mille forum girò la torta che Adriana prese dal blog dell’estetista che mise la ricetta della parrucchiera dell’amica della zia della moglie del pasticcere che in Romania la sua torta inventò.
Nella Romania dell’est, anni or sono, un pasticcere una torta inventò.

Dolce "versato" con la ricotta riportato da Adriana di Coquinaria ma di origine ignota (tra parentesi le mie modifiche)

2 uova intere
9 cucchiai zucchero (6 cucchiai di zucchero integrale di canna- panela)
9 cucchiai olio
9 cucchiai latte (forse anche 12)
12 cucchiai farina (7 cucchiai di farina integrale e 5 cucchiai di farina di castagne)
(5 cucchiai di fiocchi di avena)
1 cucchiaio lievito per dolci
500 grammi ricotta
una manciata di uvetta (gocce di cioccolato)
4 uova
5 cucchiai di semolino (5 cucchiai di farina di mandorle…. ho realizzato solo alla fine di non avere semolino)
5-6 cucchiai di zucchero (4)
vanillina (estratto di vaniglia)
zucchero a velo
(cannella)

Si montano le uova con lo zucchero poi si aggiunge l'olio. Dopo si aggiunge il latte alternandolo alla farina mescolata con il lievito.
Il composto deve poter essere versato, tipo quello delle crepes ma molto più denso.
Si versa metà del composto in una teglia unta e infarinata non più grande di 20x30 cm e si inforna a 180°C per 10 minuti.
(Dopo averne versata la metà – o almeno la quantità giusta per coprire il fondo - nella teglia dal diametro di 24 cm, ho realizzato che forse l’avevo scelta troppo grande, per cui ho aggiunto al rimanente impasto i fiocchi di avena e tre/quattro cucchiai di latte).
Nel frattempo si prepara il ripieno di ricotta mescolando la ricotta una bella manciatona di uvetta abbondando se piace, 4 uova, un pizzico di sale, 5 cucchiai di semolino, 5-6 cucchiai di zucchero e una bustina di vanillina – o estratto-semini  di vaniglia: questi ultimi cioè zucchero e vaniglia solo nei 10 minuti in cui la metà del composto è nel forno, dice la mia amica così la ricotta non diventa troppo molle per via dello zucchero che si scioglie, io ho usato zucchero a velo.
Passati i 10 minuti si tira fuori la teglia, si versa la ricotta e sopra la ricotta si versa la metà rimasta del composto. Si inforna per altri 40 minuti.
Spero di aver spiegato bene, e molto semplice e buonissima.

Si taglia fredda e si spolvera con lo zucchero a velo."

domenica 18 novembre 2012

Quel che resta del pollo

Sono una pessima padrona di casa.
Solo un anno e mezzo dopo averla accolta in casa le ho fatto il bagno.
Un bagno lungo tre giorni.
In effetti così tanto tempo senza lavarla, necessitava di una cura approfondita.
Non che non le si potesse stare accanto: bella era, elegante e perfino lucida.
Una volta circondata dalle acque, però, cominciava ad avere un suo perché.
Tre lunghi giorni e tre lunghe notti e mai un lamento (effettivamente non so se si sia lamentata o meno, perché sono stata fuori in quei tre giorni, ma sono sicura che si sia comportata molto bene).
Poi l'ho messa all'asciutto, a ragionare per un paio di settimane sul piano della cucina.
Anche da lì non si è mossa e non ha fatto un "plié".
Poi ho deciso, qualche giorno fa, che fosse giunto il momento di utilizzarla.
La tajine.
E anche i limoni confit, che da un anno e sette mesi stagionavano nel mio frigo, hanno preso la via del fornello. Dicono che hanno una scadenza "fine pena mai" e io ci ho creduto.
Sono viva, peraltro, quindi ritengo sia vero.

La ricetta favolosa è quella che Marinab ha postato su coquinaria già molto tempo fa.

Djaj bel m'sair
Pollo con lemon confit


1
pollo ruspante tagliato in pezzi
1/2 dl di succo di limone
2 limoni confit (la polpa va aggiunta in cottura, la buccia tagliata a listarelle per decorare)
50 gr di burro (salato)
2 cipolle finemente tritate
2 spicchi d'aglio tritati
4 chiodi di garofano pestati
1 pizzico di zafferano
1 cucchiaio di zenzero in polvere
1 cucchiaio di "ras el-hanout" (36 spezie marocchine)
sale e pepe
prezzemolo tritato
200 gr di olive verdi sbiancate per qualche minuto in acqua bollente
2 cucchiai di olio d'argan (o di oliva)

Prepari una marinata con succo di limone, la polpa dei lemon confit, il burro, la cipolla, l'aglio, lo zafferano, sale, pepe, zenzero, ras el-hanout e il prezzemolo. Metti a marinare i pezzi di
pollo per almeno 1 ora (anche per tutta la notte).
Scaldi la tajine, aggiungi l'olio, quindi i pezzi di pollo assieme a tutta la marinata. Aggiungi anche la buccia dei lemon confit tagliata a listarelle. Chiudi la tajine con il suo coperchio e lascia cuocere sul minimo per 1 ora. 15 minuti prima del termine della cottura aggiungi le olive.
Non toccare mai i pezzi di pollo, se vedi che si asciugano troppo aggiungi giusto 1 o 2 cucchiai di acqua.



La foto è "quel che resta(va) del pollo": era talmente buono che era impossibile perdere tempo a immortalarlo.







giovedì 15 novembre 2012

Fulmine a ciel sereno: oatmeal raisin cookies

Martha Stewart.... colpa di Arabafelice, che leggo sempre con estremo piacere e le cui avventure mi appassionano ormai da tempo.
Gli oatmeal raisin cookies (biscotti ai fiocchi di avena e uvetta) sono invece colpa di Minifra, che me li chiede da questa estate, da quando li prelevava (per usare un termine gradevole) dalla colazione del college di New York, per mangiarli la sera con le amiche.
Ora, Martha Stewart, Arabafelice e Minifra sono qui insieme per gli

Oatmeal raisin cookies
da "Baking handbook" di Martha Stewart



 (la foto fa pietà, ma la pigrizia che avanza mi impedisce di prendere la Canon... :D )

Chiedo scusa per le dosi in cups, ma visto che mi hanno regalato cups and spoons in multicolor, stavolta ho usato quelli.

Per due dozzine circa di biscotti:

1 1/2 cup di farina
1 cucchiaino da tè di cannella in polvere
1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino da tè di sale
1 cup di farina di cocco (io l'ho omessa, ma ho aumentato leggermente la farina)
2 stick di burro morbido (226 grammi, questo l'ho pesato)
1 cup di zucchero di canna chiaro
1/3 di cup di sciroppo d'acero (io ho usato golden syrup)
1 uovo grande
2 cucchiaini da tè di estratto di vaniglia
3 cup di fiocchi d'avena (non quelli a cottura rapida)
1 cup di uvetta

Scaldare il forno a 170°.
Mescolare in una terrina farina, cannella, bicarbonato e sale - aggiungere il cocco e mettere da parte.
Nel mixer (io Kenwood con frusta k), montare il burro con lo zucchero d canna per 3/4 minuti.
Unire lo sciroppo d'acero e amalgamare.
Aggiungere quindi l'uovo e la vaniglia e amalgamare bene per circa un minuto.
Unire quindi la farina in due volte, poi l'avena e infine l'uvetta.
Formare delle palline con circa tre cucchiai rasi di impasto (o usare un dosatore per gelato dal diametro di circa cinque centimetri), mettere ben distanziate tra loro sulla teglia coperta da carta forno.
Cuocere per 15/ 20 minuti fino a doratura.
Far raffreddare su una gratella e conservare in scatola di latta.

Ora proverò altre due ricette sempre di Martha Stewart questa e questa.


Araba, ricorda che se le ore in palestra aumentano, è anche colpa tua ;-)

ps: questo post partecipa al giveaway di Arabafelice




martedì 6 novembre 2012

Chocolate crinkles a sorpresa

Pomeriggio insolito.In casa tutto tranquillo e la cosa mi inquieta.
Oggi solo io e Minifra. 
In programma brioscine al latte e burro e nulla più. 
Ma la ricetta di zia crostatina mi frulla in testa da qualche giorno e devo farla assolutamente, tanto più che oggi è l'election day negli Stati Uniti.
Ne ho in serbo al limone, forse stasera stessa, vedremo.
E i chocolate crinkles prendono forma, solo che... vorrei cambiarli... non vale copiare tutto per filo e per segno.
Allora aggiungo un cucchiaio di cardamomo in polvere, regalo di Marco Cansado - e gli chiedo scusa, perchè ho osato inserirlo in una ricetta yankee.
Poi, dopo aver impallinato la prima teglia penso: e se ci mettessi la sorpresa?
C'è un barattolo (oddio, ce ne sono due, ma è un lieve dettaglio) di salted caramel sauce, regalo della mia albionica amica bionda: e se facessi un filling?
La seconda teglia è formata da biscottoni più grossi, quanto basta per inserire in mezzo un cucchiaino scarso di crema di caramello salato e via in forno!
Il test sapore è stato effettuato da Minifra: quelli col caramello salato sono più buoni (nessun problema, il barattolo aperto va finito entro quattro settimane... nulla di più semplice - ma l'ho nascosto da attacchi nemici in frigo, dietro la pasta di tamarindo e il burro chiarificato).

In questa foto si vede, (anche con la fantasia), il biscottone grosso col ripieno.

E ora, direttamente da zia crostatina, la ricetta (tra parentesi le mie modifiche)

CHOCOLATE CRINKLE COOKIES
Ingredienti:
175 gr di farina
175 gr di cioccolato fondente
150 gr di zucchero semolato
55 gr di burro morbido
2 uova
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia oppure i semini di mezza stecca di vaniglia
1/2 cucchiaino di sale
(un cucchiaio raso di cardamomo in polvere)
(salsa al caramello salato per il ripieno)
60 gr di zucchero al velo ( ma anche di più, in genere ne apro una bustina da 125 gr)

ESECUZIONE:
Unire il cioccolato ed il burro in una ciotola capiente, tagliare a pezzi il cioccolato poi a bagnomaria o come uso fare io al mw scioglieteli insieme....fateli stiepidire bene; a parte, in un'altra ciotola sbattete le uova e lo zucchero, per un paio di minuti, poi unitele al cioccolato (che deve aver stiepidito bene altrimenti fate la frittatina) nella ciotola capiente e via via unite tutti gli altri ingredienti ottenendo un composto omogeneo, porre la ciotola chiusa in frigorifero, questo passaggio serve a far rassodare l'impasto per essere poi modellato con facilità.
Riprendere l'impasto, accendere il forno a 180°C, aiutandovi con un cucchiaio o cucchiaino (dipende dalla dimensione che volete dare ai cookies ) formate delle palline che poi farete roteare nello zucchero al velo posto in un vassoietto, da qui poneteli nella teglia foderata di carta da forno ora con due dita fate una leggera pressione cercando di appiattirli un poco, quel tanto che occorre a far scomparire la "pallina", devono essere di circa 1/2 cm di spessore, poneteli distanziati perchè crescono parecchio in cottura, infornate a forno caldo e cuocete per circa 10-15 minuti, fate attenzione a non cuocerli troppo..
(Quelli ripieni li ho porzionati col cucchiaio, ho fatto una sorta di "nido" che ha accolto la salsa al caramello salato - li ho cotti 13/14 minuti)
La criticità dei composti al cioccolato è che non ci si può affidare alla vista, non si può percepire il grado di doratura...meglio quindi tendere al meno cotto che rischiare l'amaro che è il sapore che prendono i composti al cioccolato se troppo cotti.
Appena sfornati non li toccate aspettate un poco, sono molto friabili appena usciti dal forno...conservateli da freddi in una scatola di latta, si mantengono molto bene, se passa molto tempo tendono solo a seccarsi  dentro rimanendo comunque buoni.



ORA VADO A PULIRE LA CUCINA ....